INDIETROAVANTI LA MASCHERA Una maschera, a nascondere un volto di cui non conosceremo mai le sue fattezze ma che potremo sempre immaginare. Un lenzuolo, per celare un corpo di donna. Il cielo, che posso vedere ma non posso abbracciare. Un prato con tanti fiori, forse l’unica rappresentazione del vero. La figura della donna potrebbe essere la polena di un vecchio veliero ed il lenzuolo le sue vele, allora potrei aver dipinto un naufragio. Un bel prato, il cielo azzurro, il lenzuolo mosso dal vento, forse ho voluto rappresentare la primavera, oppure le nostre, le mie paure? Quelle paure che non hanno un volto ma ci sono. E se avessi dipinto un sogno? Oppure un’anima, magari la mia? Oppure il ricordo di quel 17 maggio? Quando con la vista ancora annebbiata ti vidi mia cara Laura e stringendomi la mano mi dicesti:”va tutto bene, va tutto bene”. Prova a guardare la maschera, guarda i suoi occhi, soffermati un poco …. forse ho dipinto Te mio caro sconosciuto spettatore. Donghi Giuseppe |